mercoledì 26 febbraio 2014

"Abemus papam" di Nanni Moretti

Il film, dopo la scelta del nostro papa Benedetto XVI, è di bruciante attualità, il papa del regista Nanni Moretti,  è un uomo anziano che, addobbato con tutti i broccati e gli ori che il suo ruolo prevede, sente il peso degli anni e la responsabilità che la sua funzione richiede.

L'immensa folla di fedeli che desidera conoscere il suo nome e che affolla Piazza San Pietro attende invano: la grande finestra da cui lui avrebbe dovuto affacciarsi dopo l'elezione resta vuota, si vedono sole le tende mosse dal vento.

I poveri cardinali chiedono aiuto a chi per loro è il diavolo:  uno psicanalista, ateo, separato, che deve parlare con Sua Santità (che lui chiama semplicemente papa) senza poter chiedere né dell'infanzia, né della famiglia, né dei sogni.

Naturalmente lo psicanalista è Nanni Moretti , il papa è interpretato da Michel Piccoli, cui il grande attore regala un viso sofferente e disperato. Moretti consente a chiunque di interpretare il film come crede, la sua è la rappresentazione di un pontefice senza nome, umano e come tale purtroppo inquieto e solo.

Attori: Vittorio racconta Gassman

Il 27 giugno 2011 arriverà nelle sale delle principali città italiane il film documentario "Vittorio racconta Gassman - Vittorio Gassman ancora protagonista sullo schermo", un film-documentario di Giancarlo Scarchilli che racconta la carriera e la vita privata del grande attore che ha entusiasmato il pubblico al cinema con “I soliti ignoti”, a teatro con “l’Adelchi" e alla tv con “Studio Uno”.

L'idea di ricordare Vittorio Gassman è venuta a Scarchilli, storico collaboratore dell'attore scomparso, che ha voluto condividere con il pubblico i suoi ricordi e quelli della famiglia che ci restituiscono un mattatore divertente ed ironico, con il culto della famiglia e degli amici.
Così le interviste all’attore si alternano ai ricordi degli amici come Scola, Monicelli, Proietti, Verdone a Rosi. La voce narrante è del figlio Alessandro che ha dichiarato: "Riconosco mio padre in questo documentario perché non è solo celebrativo, ma fa anche ridere, come avrebbe voluto lui.

Lui era un'anima gentile, timida e giocosa" e: “Questo è un film importante che ricorda una figura complessa. Oggi posso dire che Vittorio è stato un grande artista ma anche un grande padre".