Tratto dal romanzo omonimo di Zoe
Heller il film di Richard Eyre (fu uno dei nomi di punta della nouvelle vague
britannica degli anni 80) è scritto in forma di diario, quello di una anziana
insegnante Barbara Covett (Judi Dench),
astiosa e disillusa, la cui esistenza trascorre passivamente tra la St. George,
una mediocre scuola londinese, e una casa di periferia, in cui vive con la sola
compagnia di un gatto.
Un giorno arriva alla St. George
una nuova professoressa di arte, Sheba
Hart (Cate Blanchett) che, con la sua freschezza ed entusiasmo conquista
ben presto colleghi e studenti. Barbara che dopo averla studiato con sguardo
curioso e sprezzante atteggiamento di superiorità, finisce per subirne il
fascino.
Inizia così a tessere una trama
di inganni e vessazioni psicologiche per insinuandosi nella sua vita,
diventandone amica e confidente, con la speranza, forse inconscia di diventare anche
qualche cosa di più. Sheba diviene definitivamente sua vittima quando l’anziana
donna scopre la relazione che ha intrecciato con uno studente quindicenne, Steven
Connelly (Andrew Simpson).