mercoledì 24 dicembre 2014

Clint Eastwood regista e attore


Ore 15.17- Attacco al Treno - Una storia vera di eroi. (2018)
E' la storia vera di tre soldati che riuscirono a fermare un terrorista e a impedire che commettesse una strage nell'agosto del 2015 a bordo di un treno. 
Il treno Thalys n.9364 diretto a Parigi è stato teatro di tale evento. I tre militari si trovavano in viaggio e solo la loro esperienza e il loro coraggio, celebrati anche da un libro dal quale il biopic è tratto, hanno salvato la vita a centinaia di persone.


American sniper (2014)
Regia: Clint Eastwood
Interpreti: Bradley Cooper, Sienna Miller 
Data di uscita: 2015
Chris Kyle, texano che cavalca tori e non manca un bersaglio mette il suo dono al servizio degli Stati Uniti. Parte per la guerra, arruolato nei U.S. Navy Seal, deve proteggere i commilitoni come cecchino e diventa una leggenda: un colpo, un uomo, tanto da essere soprannominato "Leggenda". I nemici mettono una taglia sulla sua testa e gli danno un soprannome terribile "il diavolo". Adattamento cinematografico del libro autobiografico "American Sniper: The autobiography of the most lethal sniper in U.S. Military History".


Sully (2016)
Una storia tratta da un libro autobiografico
con Tom Hanks
Biopic dedicato alla figura del pilota di aereo Chesley "Sully" Sullenberger che nel 2009 fece atterrare il suo aereo sul fiume Hudson a seguito di una avaria dei motori salvando 155 persone. Sully fu acclamato da subito come un eroe, intervistato dai media e applaudito in tutte le trasmissioni televisive. Purtroppo a seguito di una indagine interna ha corso il rischio di essere accusato per una manovra sbagliata: avrebbe dovuto, secondo alcuni periti fare ritorno all'aereoporto La Guardia o a Teterboro. E' su questo fatto che il regista ha posto l'attenzione.


Di nuovo in gioco (2012)
Nuovo film per il grande Clint Eastwood qui nelle vesti di produttore e attore. La regia è stata delegata al suo collaboratore Robert Lorenz.


Il film delude un po'. Troppi buoni sentimenti e un lieto fine.

Gus Lobel (Clint Eastwood) è un bravissimo talen-scout del baseball. Purtroppo a causa dell'età, ha seri problemi di vista e per questo rischia di perdere il lavoro. L'ufficio dal quale dipende mette in dubbio le sue capacità ma lui non vuole arrendersi. A questo punto interviene in suo aiuto la figlia, giovane avvocato di successo ad Atlanta, in procinto di divenire socia del suo studio legale. Mickey (Amy Adams) lo segue in North Carolina, nonostante tra i due i rapporti siano difficili e tesi, per aiutarlo a selezionare un nuovo campione. Il vecchio talent scout riesce però ugualmente a far bene il suo lavoro da solo, riconosce infatti il tipo di battuta solo dal rumore della mazza di baseball quando colpisce la pallina. Un piccolo ruolo è riservato a Justin Timberlake, rivale del padre ma innamorato della figlia Mickey.


Invictus (2009)
Regia: Clint Eastwood
Interpreti: Morgan Freeman, Matt Damon
Data di uscita: 26/02/2010
L’ottantenne progressista Clint Eastwood dedica un film all’uomo e al politico Nelson Mandela nel ventennale della sua scarcerazione a seguito dell’abolizione dell’apartheid. A smuoverlo sono stata le parole del leader sudafricano stesso: “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare, ha il potere di unire il popolo, come poche altre cose fanno”.
E’ il 1995 e Nelson Mandela (Madiba) eletto presidente del Sudafrica deve accompagnare la nazione dall’apartheid alla democrazia. La strada giusta è quella di creare un obiettivo comune ai bianchi boeri e ai neri appena usciti dalla segregazione. La soluzione è rappresentata da una partita di rugby vincendo la quale la nazionale africana si aggiudicherebbe i mondiali. L’uomo in campo di Mandela è Francois Pienaar (capitano della squadra illuminato dal presidente e figlio di un Afrikaner pro-apartheid), il capitano della squadra: gli Springboks (le antilopi). I giocatori della nazionale verde-oro sono quasi tutti bianchi, eredi dei colonizzatori, che continuano la tradizione europea della palla ovale. La popolazione nera preferisce il calcio. Il presidente capisce che la squadra deve diventare il patrimonio di tutta la nazione e tutti uniti bianchi e neri devono tifare per gli Springboks alla conquista della coppa del mondo del 1995 contro gli All Blacks neozelandesi.


Gran Torino (2008)
Walt Kowalski è rimasto vedovo e dai figli e dai nipoti con trae alcun conforto. E' un veterano della guerra di Corea e mal sopporta i vicini di casa di etnia Hmong. Le sue uniche passioni sono il suo cane e un'auto modello Gran Torino. Proprio a causa di questa auto e di un tentativo di furto verrà a contatto con i componenti della famiglia vicina. Qui Clint Eastwood ci introduce nella vita di un uomo che ha fatto dell'astio verso i diversi la sola ragione di vita. E' brutale e razzista. Saranno però i giovani vicini, Thao e sua sorella Sue a fare breccia nel suo cuore.



Mezzanotte nel giardino del bene e del male (1997)
Dal romanzo di John Berendt. 
Savannah 1981. John, giovane scrittore arriva per celebrare la favolosa festa di Williams, ricco possidente locale. Quando questo  uccide (per legittima difesa dice lui) un ragazzo gay, John si schiera dalla sua parte. La città del sud ha regole e pregiudizi, il processo ne risente. Williams è assolto, ma John scopre la verità. Tutto è comunque ristabilito dalla vita, anzi, dalla morte, che coglie il ricco attraverso un infarto che si vuol far credere misterioso, forse di matrice voodoo. A tirare le fila è una vecchia barbona che parla coi morti. Solita regia pignola di Eastwood spesso incapace di dare ritmo e fine alle scene. 



Kevin Spacey è bravo come sempre, ma non sufficientemente elegante nel ruolo del grande dandy protagonista soprattutto per gli show che ci regala un fantastico personaggio arrivato dritto dritto dalla vita vera, Lady Chablis, al secolo Frank Deveau, un travestito nero, magro e ossuto come Eduardo e con altrettanta vis teatrale. John Cusack, che rappresenta la voce narrante del libro ha sempre la stessa espressione - perennemente sorpreso, bocca aperta per lo stupore.

Il vero problema del film è proprio questa "tranquillità". Ma come, siamo di fronte a un crimine vero: quello che commette ai danni del suo giovane e violento amichetto il grande ricco, intenditore d'arte e omosessuale Jim Williams, padrone della più bella e raffinata casa di quella città che si considera la più bella e raffinata degli Stati Uniti - Savannah, Georgia. Siamo di fronte a una storia popolata di autentici esseri umani, di passioni, di un mondo raccontato benissimo da John Berendt, con i modi del grande giornalismo, in un libro assolutamente da leggere (in Italia lo pubblica Rizzoli), iniziato come reportage su una festa e diventato il ritratto di dieci anni di vita a Savannah. E ne viene fuori invece, nel trattamento fattone da Clint Eastwood, sulla base della sceneggiatura di John Lee Hancock, un courtroom drama senza colpi di scena. 

La stravaganza, la leggerezza, la pazzia del vecchio sud - inventori frustrati, stregone voodu, cani inesistenti portati diligentemente a passeggio, damazze in rosa, abusivi di lusso, scontri tra potentati, addomesticati conflitti razziali - sono per Eastwood una cornice un po' incomprensibile e un po' caricaturale, che semplifica al massimo, così come condensa in un solo processo otto anni di battaglie legali. Ed è meglio tacere dell'immagine finale - che vede assassino e vittima abbattuti sullo stesso tappeto: è una riflessione sulla giustizia umana e divina, sulla verità, o solo una botta di cattivo gusto? Irene Bignardi.