mercoledì 24 dicembre 2014

Regista: Ferzan Ozpetec


I suoi personaggi non sono delle vere "mine vaganti", delle maschere intente a spostare i pigri equilibri del pensiero comune, ma piuttosto delle caricature bizzarre che si divertono alle spalle del perbenismo senza volerlo realmente criticare. E quel che è peggio è che la sua visione dell'Italia retrograda risulta ancor più passatista della mentalità che vorrebbe irridere per l'atteggiamento bonario e paternalista con cui la mette in scena. Per questo, sulle sequenze umoristiche quel che alla fine emerge è la contraddizione fra chi da una parte esalta lo scompiglio e dall'altra si appiglia alla prosecuzione del pensiero comune. Tanto che nell'incrocio di presente e passato, con l'ausilio di un canzoniere vintage che attinge indiscriminatamente al repertorio pop di varie decadi, alla commedia ozpetekiana manca solo l'esibizione di qualche telefono bianco. (Fonte MYmovies)


Tommaso Cantone (Riccardo Scamarcio) vive a Roma, qui manifesta alla luce del sole la propria omosessualità. Dopo parecchio tempo ritorna nella sua terra natale, il Salento, dove deve confrontarsi con i borghesi genitori. I Cantone sono una famiglia ricca e molto nota in quanto proprietaria di un pastificio industriale. Tommaso dovrà fronteggiare la soffocante madre Stefania (Lunetta Savino), il severo e duro padre Vincenzo (Ennio Fantastichini) deluso dalle scelte di vita del figlio, la sorella Elena (Elena Sofia Ricci) che aspira ad una vita migliore  e il fratello maggiore Antonio ( Alessandro Preziosi) che il padre vorrebbe venisse affiancato da Tommaso nella gestione del pastificio. Il primo colpo di scena arriva quando Antonio, unico a sapere dell'omosessualità del fratello minore Tommaso), rivela alla famiglia la propria omosessualità e viene cacciato di casa dal padre Vincenzo. Toccherà così a Tommaso, rimasto unico "maschio" in famiglia, gestire il pastificio e la nuova linea imprenditoriale con la figlia del socio del padre. 

Con Riccardo Scamarcio e Alessandro Preziosi.